Fino ad oggi nelle calde notti d’estate ci siamo “consolati” con il ventilatore, ora non basta più, siamo passati al condizionatore. Quale dei due è meglio al livello della salute, oppure a quello economico? Cerchiamo di capirne di più.
Il funzionamento del ventilatore: è abbastanza semplice. Delle pale che girano connesse ad un motore che ruota. Creano una ventilazione che smuove l’aria e ci crea sollievo. E’ come mettersi all’aperto e godersi il venticello. La temperatura però non si abbassa e nemmeno l’umidità presente nell’aria. Provate a misurarla e vedrete che non cambierà dopo l’accensione. Il sollievo che abbiamo però grazie al ventilatore ci è molto di aiuto.
Il funzionamento del condizionatore: un compressore si occupa di trasformare un gas, R410A considerato non tossico, in liquido. Lo stesso perde il suo calore grazie ad un condensatore che poi diffonde il “freddo” tramite un erogatore collegato ad un ventilatore. In questo caso la temperatura viene abbassata e anche il tasso di umidità scende.
Per quel che riguarda la salute l’umidità non dovrebbe mai salire oltre il 55-60%, la capacità di deumidificare tipica del condizionatore aiuta a respirare meglio. Attenzione però a dove lo collochiamo. Non sotto al letto, i colpi di aria fredda sono micidiali a ossa e muscoli.
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C’è anche un’altra alternativa al condizionatore ed è il rinfrescatore o raffrescatore. Si tratta di qualcosa che somiglia moltissimo ad un condizionatore portatile (è praticamente identico ma non ha il tubo di scarico dell’ aria calda) ma è ha tutti gli effetti un ventilatore. Utilizza l’acqua per “rinfrescare” l’aria in uscita o addirittura il ghiaccio (ventilatore con ghiaccio). In quest’ultimo caso inseriamo dei portaghiaccio che abbiamo precedentemente messo in freezer per rendere piú fredda l’aria che esce in ventilazione.
Meglio ventilatore o condizionatore portatile
Il ventilatore è un dispositivo semplice ed economico che aiuta a far circolare l’aria, creando una sensazione di freschezza. È particolarmente utile nelle zone dove l’aria non è estremamente calda e l’umidità è bassa. Uno dei maggiori pregi del ventilatore è il suo basso consumo energetico: in media, un ventilatore consuma tra i 50 e i 100 watt all’ora. Questo si traduce in un costo energetico notevolmente inferiore rispetto ai condizionatori portatili. Inoltre, il ventilatore è silenzioso e può essere utilizzato continuamente senza incidere pesantemente sulla bolletta elettrica. Anche la manutenzione è minima, rendendolo una soluzione pratica e conveniente.
D’altro canto, il condizionatore portatile offre un raffreddamento più efficace, abbassando effettivamente la temperatura dell’aria nella stanza. Questo è particolarmente utile in aree con temperature elevate e alta umidità, dove il ventilatore potrebbe non essere sufficiente. Tuttavia, il condizionatore portatile ha alcuni svantaggi significativi. Consuma molta più energia rispetto a un ventilatore, con un consumo che può variare da 700 a 1500 watt all’ora a seconda del modello e delle impostazioni. Questo si traduce in costi energetici più elevati. Inoltre, i condizionatori portatili tendono ad essere più rumorosi, con un livello sonoro che può raggiungere i 50-60 decibel, che può essere fastidioso per alcune persone. La manutenzione è più complessa, richiedendo la pulizia o la sostituzione dei filtri e la gestione dell’acqua di condensa.
Vantaggi e Svantaggi
Dal punto di vista economico l’uso del condizionatore è molto dispendioso. C’è la spesa iniziale: per un condizionatore si spende dai 400 ai 1000 euro, 9000 Btu, più ci vogliono almeno 200 euro per l’installazione (a meno che non si installi un condizionatore portatile come il Pinguino De Longhi) fatta da un professionista con la pompa del vuoto. I ventilatori costano poco: 30 euro per uno piccolino da tavolo, 50 euro per uno a torre e 100 euro per uno buono a soffitto.
I ventilatori da soffitto sono molto utilizzati perchè riescono a generare una brezza che coinvolge tutto l’ambiente in cui sono installati. Si montano in alto e possono essere regolati tramite telecomando. Questo modello della Westinghouse su Amazon costa circa 80 euro.
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Ci sono poi i modelli innovativi, di design, come quelli di Dyson, senza pale. Avete mai visto quei cerchi che buttano fuori vento ma non si capisce da dove arrivi? L’aria è generata da motori brushless, senza spazzole. Un brevetto dell’ inglese Dyson che viene però pagato a caro prezzo, 300-400 euro per un modello da 30 cm.
I ventilatori a colonna, ad esempio questo di Rowenta dal costo di circa 60 euro, vanno ora per la maggiore e possono essere installati a terra o sul tavolo.
Quanto consumano
Il consumo: non c’è paragone. Un ventilatore assorbe poco, dai 30 ai 100 watt. Ci si può spingere fino a 200 watt ma si tratta di quei ventilatori da pavimento enormi che generano dei veri e propri “tornado”. Un condizionatore può assorbire anche 1000 watt e più allo spunto, per poi assestarsi sui 500 watt. Dipende ovviamente da diverse condizioni: dalla temperatura che desideriamo raggiungere rispetto a quella che c’è fuori. Dall’altezza dei soffitti, da come le pareti ed i solai sono esposti al sole, dalle persone presenti in stanza (ognuno di noi è un generatore di calore), da eventuali fonti di calore presenti come elettrodomestici, forni ecc.
Un kilowatt ci costa circa 15-20 centesimi di euro nella fascia bioraria di punta (8-19 giorni feriali), mentre una decina di cent la notte ed i festivi. Accendere un condizionatore che a regime nei modelli inverter da 9000 Btu consuma mettiamo 500 watt significa spendere 1,2 euro ogni 12 ore durante il giorno . Trentasei euro al mese per condizionatore moltiplicato ovviamente per tutti quelli che abbiamo in casa.
Come capire quanto stiamo consumando: teniamo spenti tutti i condizionatori. Andiamo al nostro contatore di corrente elettrica, solitamente si trova nei sottoscala. Spingiamo il bottone grigio presente nella maggiorparte dei contatori digitali e segniamo l’energia che in quel momento la casa assorbe, ad esempio frigoriferi, tv ecc.
Ora accendiamo i condizionatori. Aspettiamo una mezzora, il tempo che vadano a regime. Scendiamo a controllare l’assorbimento di energia elettrica. Facciamo la sottrazione tra il valore che leggiamo ora e quello di prima, questo è quanto i condizionatori stanno consumando. Ovviamente nel frattempo non abbiamo dovuto accendere altre fonti di assorbimento di corrente.Ora facciamoci i nostri conti e decidiamo.
Questo metodo è utile anche per capire quanto si risparmia se ad esempio teniamo la temperatura interna a 23-24 gradi invece che 20-21, oppure quanto meno assorbe il condizionatore a bassa velocità o in deumidificazione.
Chi non può montare il condizionatore
molte persone non possono montare l’unità esterna del condizionatore ad esempio per problemi condominiali. In questo caso possono acquistare un climatizzatore portatile oppure uno condizionatore senza tubo esterno. In quest’ultimo caso sono dei condizionatori “finti” o meglio sono dei ventilatori che mandano l’aria su dei portapacchi in ghiaccio che preventivamente erano stati messi in frigorifero. Il trucchetto effettivamente funziona perchè riescono a rinfrescare molto bene, ad esempio questo modello qui che costa meno di 100 euro.